Ultimamente si sente parlare dell’emergenza di Ceuta, da dove arrivano immagini raccapriccianti, che dovrebbero non solo stimolare la riflessione, ma anche l’impegno nella preghiera e, nelle modalità giuste, nell’azione pratica.

Dove si trova Ceuta?

Geograficamente sulla punta più a Nord del Marocco, politicamente … è Spagna, quindi Europa!

Sullo stretto di Gibilterra, bagnata dal Mediterraneo, affaccia sulla penisola iberica, guardando verso il sogno europeo di molti immigrati del continente africano che, dopo aver attraversato il deserto, provano ad entrare su territorio spagnolo, con la speranza di non essere respinti, ma di riuscire ad attraversare il mare.

Il confine

Sulle spiagge della costa marocchina si trova il confine, segnato da filo di ferro spinato e, di solito, come da accordi con il governo spagnolo, controllato dalle autorità locali, che respingono gli immigrati.

Nei giorni scorsi il controllo è stato rallentato e, così, in molti hanno raggiunto Cueta. Risentita, la Spagna ha reagito inviando, sul suo versante, uomini e mezzi blindati, a difesa del suo territorio da … un’invasione?

I protagonisti

Come ultimamente sta accadendo anche in altre zone del mondo, il conflitto non è tra popoli, ma tra forze politiche che si fanno dispetti.

L’emergenza, infatti, sembrerebbe essere stata creata dal governo marocchino che avrebbe rallentato i controlli al confine, in risposta all’accoglienza da parte della Spagna di Brahim Ghali, leader del fronte separatista che reclama l’autonomia dell’area occidentale del Sahara.

Una guerra fredda, mitigata in queste ultime ore, sulla pelle dei migranti, lì dove le forze di polizia hanno ripreso il controllo, riprendendo a respingere popolazioni miste, migranti non per scelta, ma per necessità.

Queste persone, fortunatamente, in qualche caso, incontrano persone come loro, con un’anima, quindi umane, pronte ad un abbraccio che provoca l’opinione pubblica, educa all’amore per il prossimo, salva l’anima … di chi soccorre!